MONOTEISMO E POLITEISMO NEL ṚGVEDA
Molti (decisamente poco edotti in materia vedica, per motivi da ascriversi a pura ignoranza o addirittura a pregiudizi) si ostinano a considerare il Ṛgveda come una scrittura politeista; mentre, in realtà, per i veggenti rigvedici gli dèi sono esplicitamente considerati forme dell’Unico, al pari di tutti gli esseri (compresi gli umani) e tutti gli elementi del divenire, indicati quali manifestazioni dell’Uno. Invocare una determinata divinità, equivale a evocare in sé un determinato aspetto del Divino.
Come sottolinea Sri Aurobindo: «Le frasi “Quell’Uno”, “Quel Vero” (tad ekam, tat satyam — frasi sempre accuratamente mistificate dai commentatori), ricorrono in modo costante nel Ṛgveda in relazione con il Supremo e con il Sole, che è l’immagine del Suo operare qui. In un canto mistico e sublime [III.55] si ripete a ritornello: “Vasta potenza degli dèi — Quell’Uno”. È la meta del viaggio del Sole lungo il sentiero della Verità, che è anche il viaggio dell’anima risvegliata e illuminata.» (da “Il segreto dei Veda”).
Vi è pure un passaggio, anch’esso ignorato o mistificato, in cui gli dèi vengono indicati come ekamekā (V.52.17) “unici nell’Unico”. Oltre, ancor più rilevante, a quella meravigliosa strofe in cui l’identità suprema di tutte gli esseri viene ripetuta con la più suasiva forza poetica:
eka evāgnirbahudhā samiddhi ekaḥ sūrye viśvamanu prabhūta ǀ
ekaivoṣāḥ sarvamidaṁ vi bhātyekaṁ vā idaṁ vi babhūva sarvam ǁ
«Acceso in molto luoghi, Agni è l’Uno;
risplendendo su tutto, Sūrya è l’Uno;
rischiara tutto Uṣas, ed è l’Una;
Colui che è l’Uno ha prodigato i Molti.» (VIII.58.2).
Offriamo pertanto, qui di seguito, un elenco di passaggi (appositamente estrapolati da otto diversi Maṇḍala) in cui tale aspetto viene evidenziato, in modo da offrire la possibilità di effettuare un approfondimento a quanti intendono comprendere la reale portata dell’Opus rigvedico sul testo stesso (da noi pubblicato integralmente in traduzione italiana corredata di testi originali a fronte).
ekaṁ sat viprāḥ bahudhā vadanti [I.164.46] | l’essere è Uno, i saggi lo chiamano con varî nomi |
viśvamekaṁ carat patatri viṣuṇam [III.54.8] | l’Uno-Tutto è presente in ogni luogo del divenire |
mahaddevānām asuratvam ekam [III.55.1-22] | Vasta potenza degli dèi: Quell’Uno |
eko acaran [III.56.2] | l’Uno immoto |
vapuṣāmidekam [IV.7.9] | l’Uno meraviglioso |
ekaḥ [IV.17.9; IV.19.1] | Unico |
eka īśiṣe [IV.32.7] | l’unico Signore |
ekam nu tvā satpatim [V.32.11] | in verità, Signore supremo, Tu sei l’Unico |
tadekam [V.32.11] | Quell’Uno |
viśve devāḥ samanasaḥ saketā ekaṁ kratumabhiviyanti sādhu [VI.9.5] | tutti gli dèi procedono, in un unico spirito, attraverso i varî percorsi dell’Uno |
tat te janmotaikam [VII.32.7] | quell’Unico da cui tu sei sorto |
ekaḥ itthā pururu [VIII.25.16] | l’Uno magnifico |
ekarāṭasya bhuvanasya rājasi [VIII.37.3] | Unico Reggitore universale |
ekaṁ [VIII.72.7] | l’Uno |
padamekasya piprataḥ [IX.10.7] | nella sede dell’Uno rifulgente |
sa pūrvyaḥ [IX.77.2] | Egli, l’Antico |
ekamidbṛhat [X.14.16] | l’Unico, il Vasto |
ekaḥ turvaṇiḥ [X.32.5] | l’Uno giunge trionfale |
asuratvamekaṁ [X.55.4] | l’Uno possente |
deva ekaḥ [X.81.3] | il Dio unico |
yatrā saptaṛṣinpara ekamahu [X.82.2] | l’Unico che risiede al di là dei sette ṛṣi |
para ekam [X.82.2] | l’Uno supremo |
yo devānāṁ nāmadhāḥ eka eva taṁ saṁpraśnaṁ bhuvanā [X.82.3] | gli dèi, scaturiti dall’Unico, lo adempiono nel divenire |
ajasya nābhāvadhyekam arpitam yasmin viśvāni bhuvanāni tasthuḥ [X.82.6] | nell’ombelico del Non-nato, è quell’Uno in cui si trova ogni esistenza |
viprā kavayo vacobhirekaṁ santaṁ bahudhā kalpayanti [X.114.5] | all’Unico esistente, i bardi conferiscono molteplici nomi |
mahitvāikaḥ idrājā jagataḥ [X.121.3] | Egli è l’Uno, unico Re del mondo |
ekaḥ kasmai devāya [X.121.7] | Unico Ente di tutti gli dèi |
yaḥ deveṣvadhi deva eka āsītkasmai devāya [X.121.8] | Egli è l’unico Divino degli dèi |
tadekaṁ tasmāddhanyanna paraḥ kiṁ canāsa [X.129.2] | altro non esisteva oltre a Quell’Uno |
eka ekam [X.138.6] | l’unico Uno |
ekaṁ sat viprāḥ bahudhā vadanti [I.164.46] |
l’essere è Uno, i saggi lo chiamano con varî nomi |
viśvamekaṁ carat patatri viṣuṇam [III.54.8] |
l’Uno-Tutto è presente in ogni luogo del divenire |
mahaddevānām asuratvam ekam [III.55.1-22] |
Vasta potenza degli dèi: Quell’Uno |
eko acaran [III.56.2] |
l’Uno immoto |
vapuṣāmidekam [IV.7.9] |
l’Uno meraviglioso |
ekaḥ [IV.17.9; IV.19.1] |
Unico |
eka īśiṣe [IV.32.7] |
l’unico Signore |
ekam nu tvā satpatim [V.32.11] |
in verità, Signore supremo, Tu sei l’Unico |
tadekam [V.32.11] |
Quell’Uno |
viśve devāḥ samanasaḥ saketā ekaṁ kratumabhiviyanti sādhu [VI.9.5] |
tutti gli dèi procedono, in un unico spirito, attraverso i varî percorsi dell’Uno |
tat te janmotaikam [VII.32.7] |
quell’Unico da cui tu sei sorto |
ekaḥ itthā pururu [VIII.25.16] |
l’Uno magnifico |
ekarāṭasya bhuvanasya rājasi [VIII.37.3] |
Unico Reggitore universale |
ekaṁ [VIII.72.7] |
l’Uno |
padamekasya piprataḥ [IX.10.7] |
nella sede dell’Uno rifulgente |
sa pūrvyaḥ [IX.77.2] |
Egli, l’Antico |
ekamidbṛhat [X.14.16] |
l’Unico, il Vasto |
ekaḥ turvaṇiḥ [X.32.5] |
l’Uno giunge trionfale |
asuratvamekaṁ [X.55.4] |
l’Uno possente |
deva ekaḥ [X.81.3] |
il Dio unico |
yatrā saptaṛṣinpara ekamahu [X.82.2] |
l’Unico che risiede al di là dei sette ṛṣi |
para ekam [X.82.2] |
l’Uno supremo |
yo devānāṁ nāmadhāḥ eka eva taṁ saṁpraśnaṁ bhuvanā [X.82.3] |
gli dèi, scaturiti dall’Unico, lo adempiono nel divenire |
ajasya nābhāvadhyekam arpitam yasmin viśvāni bhuvanāni tasthuḥ [X.82.6] |
nell’ombelico del Non-nato, è quell’Uno in cui si trova ogni esistenza |
viprā kavayo vacobhirekaṁ santaṁ bahudhā kalpayanti [X.114.5] |
all’Unico esistente, i bardi conferiscono molteplici nomi |
mahitvāikaḥ idrājā jagataḥ [X.121.3] |
Egli è l’Uno, unico Re del mondo |
ekaḥ kasmai devāya [X.121.7] |
Unico Ente di tutti gli dèi |
yaḥ deveṣvadhi deva eka āsītkasmai devāya [X.121.8] |
Egli è l’unico Divino degli dèi |
tadekaṁ tasmāddhanyanna paraḥ kiṁ canāsa [X.129.2] |
altro non esisteva oltre a Quell’Uno |
eka ekam [X.138.6] |
l’unico Uno |